Il mio percorso è iniziato quasi 30 anni fa.

Era la fine degli anni ’80 e diplomarsi come perito informatico voleva dire a quei tempi trovare un lavoro praticamente subito. A dispetto di ciò, decisi comunque di seguire il cuore facendo venire per la “folle” decisione presa, la febbre a mia mamma per tre giorni: decisi di tentare il test d’ ingresso all’ISEF (Istituto Superiore d’Educazione Fisica della Lombardia Università Statale di Milano).

Mi preparai fisicamente per 6 mesi consecutivi e con molta fatica riuscii ad essere uno dei 100 selezionati.

Frequentare l’ISEF fra l’altro mi permetteva di continuare a coltivare la mia passione, che successivamente divenne per un certo periodo la mia professione: allenatore di pallacanestro. Terminato l’ISEF, oltre a fare l’allenatore iniziai a lavorare nel mondo del fitness, prevalentemente occupandomi di recupero funzionale, (oggi si chiamerebbe così), ginnastica correttiva per i bambini e ginnastica posturale per gli adulti. Le esperienze e le soddisfazioni personali aumentavano e il mio curriculum si arricchiva.

A metà degli anni ’90 feci un primo step importante nella mia carriera: divenni responsabile per tutti i protocolli di recupero funzionale e ginnastica medica della prima palestra aperta a Pavia nel 1989. Contemporaneamente la pallacanestro mi portava ad allenare in serie C e B maschile, ed essere selezionato per i Centri Nazionali Attività Giovanile, un progetto nazionale su giovani promettenti allenatori in Italia.

Nella seconda metà degli anni ’90, un secondo step professionale, forse uno dei più importanti: per 5 anni mi occupai oltre a quello che già facevo, di recupero funzionale in case di riposo, le attuali RSA, in reparti per degenti parzialmente non auto sufficienti e psichici.

Forse dal punto di vista prettamente tecnico quegli anni non mi hanno dato tanto, ma dal punto di vista umano sono forse stati quelli più importanti e gratificanti.

Arrivato ai primi anni 2000 mi si prospettò una scelta professionale che mi cambiò la carriera e la vita: svolgere la mia professione nel centro più esclusivo di Milano e forse d’Italia: il Caroli Health Club in via della Spiga. Accettare comportava delle rinunce, una su tutte: smettere di fare l’allenatore di pallacanestro. Decisi di lavorare nella metropoli e contemporaneamente tornai a studiare: l’ISEF si trasformò nell’attuale facoltà di Scienze Motorie e alla Statale di Milano scelsero fra tutti gli allievi diplomati all’ISEF negli anni, 200 allievi per far partire il primo anno della specialistica. Insomma un periodo abbastanza impegnativo.

Sono rimasto 8 anni a Milano facendo esperienze incredibili, con clienti incredibili che a quei tempi vedevo solo in televisione e sui giornali. Lì ho imparato la cura dei particolari e la ricerca dell’eccellenza. Sempre. Ero passato dai pazienti psichici ai vip del quadrilatero della moda!

Sono molto fiero e orgoglioso d’essere stato in grado di gestire allo stesso tempo situazioni così particolari: clienti “speciali” con esigenze specifiche, ed entrambe meritavano la mia massima attenzione.

Dopo 8 anni, capii che il mio tempo a Milano, seppur a malincuore, era terminato. Era ora di mettersi in proprio e oltre a continuare a svolgere la mia professione ho dovuto, con molta difficoltà, imparare a fare l’amministratore di una società che gestiva una palestra con diversi dipendenti: acquistai la palestra di Pavia, nella quale iniziai il mio percorso 10 anni prima.

Tutto andò da subito benissimo, sino alla grande crisi del 2008 che mise seriamente in difficoltà il mondo intero.

La palestra smise di funzionare come doveva e ancora una volta, la vita mi mise di fronte ad una scelta che mi avrebbe cambiato la vita: investire in questa struttura cercando di renderla più attraente per il periodo, oppure inventarsi qualcosa di nuovo.

Nel 2010 nasce Training Space il primo studio personal con trainer condiviso di Pavia. Oggi dopo 10 anni sono molto contento e orgoglioso d’ essere l’amministratore di una società che a Pavia ha anticipato i tempi. Senza tutti i clienti che ho cercato d’aiutare in questi anni la mia storia non sarebbe nata e a mia mamma non sarebbe venuta la febbre!